Perdita della simultaneità
Pubblicato da Dario Devran in covid-emozioni · 29 Aprile 2020
La riflessione più sbalorditiva che sia mai riuscito ad acquisire
sul tempo è una delle conseguenze della relatività di Einstein.
Esistono tanti paradossi che derivano dalla teoria della
relatività e che sfidano il senso comune, questo però è quasi disturbante.
Si chiama perdita della simultaneità.
Senza entrare in spiegazioni dettagliate, la conseguenza
della perdita della simultaneità è che un evento che per un osservatore accade
in un istante che lui definisce “adesso”, può essere accaduto nel passato o può
accadere in futuro per osservatori che siano in avvicinamento o allontanamento
dal luogo in cui avviene l’evento.
Questo porta a vedere lo spazio-tempo come un blocco di
quattro dimensioni in cui i concetti di passato/presente/futuro dipendono solo
dal punto di osservazione.
Quindi, così come noi sappiamo che esiste tutto lo Spazio
sterminato che contiene le galassie lontane lontane, anche se non ci siamo mai
stati, siamo ora consapevoli che esiste già tutto il TEMPO.
Il passato non è scomparso, il futuro esiste già, lo
scorrere del tempo e la definizione di cosa esiste ora, non esiste più o non
esiste ancora dipende solo dal nostro punto di vista.
Questo concetto mi ha sconvolto perché sembra togliere ogni
libero arbitrio alle nostre azioni. Il futuro è già scritto, eppure con le
nostre azioni siamo convinti di poterlo cambiare.
In realtà, tutte le nostre scelte sono già state compiute, e
tutti gli eventi fortunati e sfortunati della nostra esistenza sono già lì,
aspettano solo che noi passiamo attraverso quei momenti per viverli e
sperimentarli come il nostro presente, ricordarli come il nostro passato,
sognarli come il nostro futuro.
Siamo in pratica attori di una pellicola cinematografica già
completata e registrata, e che deve solo scorrere davanti al proiettore che la
mostra, ma il fatto di non conoscere il copione può darci l’illusione che lo
stiamo scrivendo noi.
Ed in effetti lo stiamo facendo, e continueremo a farlo,
solo che il finale è già scritto…chissà se qualcuno troverà un giorno il modo
di conoscerlo.