dal 2009
10 anni di noi con voi
Vai ai contenuti
produzioni
MA! PIU' VIOLATE
MA! PIU' VIOLATE

La giornata contro la violenza sulle donne non dovrebbe neanche esistere.
E invece esiste, perché una donna su tre subisce violenza.
Significa che se non sei tu, è una che conosci.

Di donne uccise, violentate, abusate, aggredite, mi è capitato di scriverne anche tutti i giorni. Spesso ho raccontato anche dei centri antiviolenza, delle volontarie, di donne che rispondono al centralino e raccolgono le chiamate.
Ho scritto di forze dell’ordine che intervengono appena in tempo, e gli tolgono il bastone dalle mani mentre la sta ammazzando di botte.
Nei centri antiviolenza mi hanno sempre detto una cosa: qui non si parla di morte. Si parla di vita.
E’ necessario ricordare le vittime, perché non vanno dimenticate. Ma più doveroso raccontare la vita.

Abbiamo fatto campagne dicendo agli uomini violenti che erano pezzi di merda, abbiamo detto alle donne che devono scappare, mandarli affanculo, denunciare. Abbiamo detto che non sono sole, che la violenza non è amore. Abbiamo già detto tutto.

Poi ho pensato alle ultime donne di cui ho scritto.
Quelle seguite sotto casa dagli ex, pestate dai mariti, prese a pugni in faccia dai compagni. Che non è amore, lo sanno benissimo.
E infatti quando si chiede loro perché non denunciano, non rispondono “perché mi ama”, ma “perché ho paura”.
Ecco. Di tutti i messaggi, giusti per carità, che si vogliono lanciare oggi, io vorrei che si trasmettesse questo.
Non quello di sottolineare l’incapacità di sottrarsi alla violenza, non quello di chiedere a queste donne, vittime oltre che di violenza fisica anche di quella pesantissima psicologica, di rendersi più forti, non di capire che quello non è amore, non di rafforzarsi. Come se fosse facile dire basta.
Voglio che si trasmetta il messaggio di non avere paura.
Perché è la paura a ucciderci.
Di dire a quelle donne che una via di uscita esiste, sempre.

E poi vorrei dire a chi deve firmare i fogli, a chi deve decidere gli ordini restrittivi, a chi deve raccogliere la denuncia, a chi deve dare i soldi per tenere aperti i centri antiviolenza, a chi sta sentendo le urla dall’appartamento di fianco, a chi vede in strada uno che tira uno schiaffo, ecco, a tutti vorrei dire che quella donna che hanno di fronte, di fianco, col nome scritto su un foglio, che quella donna potrebbe essere la propria figlia, sorella, amica.
E alle donne prigioniere del dolore più grande del mondo, una sola cosa: non avere paura.

Francesca Grillo
messinscena associazione di promozione sociale
largo Brugnatelli, 5/5 Buccinasco (MI)
info@messinscena.it | www.messinscena.it
T. 02 48678342 | M. 335 6766461
p.iva 06864160962
MENU
Torna ai contenuti